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Saldo Cosap? C’è tempo fino al 31 marzo
Economia

Saldo Cosap? C’è tempo fino al 31 marzo

Nell'ultima seduta del Consiglio provinciale sono state approvate le modifiche del regolamento della Cosap e deliberato la riapertura dei termini di pagameto fino al 31 marzo 2015 per saldare il

Nell'ultima seduta del Consiglio provinciale sono state approvate le modifiche del regolamento della Cosap e deliberato la riapertura dei termini di pagameto fino al 31 marzo 2015 per saldare il relativo canone. La Provincia dà così la possibilità agli interessati di poter pagare l'occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap) relativa al 2014 e senza incorrere in sanzioni.

A decorrere dal 1° gennaio 2015 saranno esentati dal pagamento del canone gli accessi ai terreni agricoli. Rimangono invece assoggettate le abitazioni dei coltivatori diretti, che però godono dell'agevolazione per la destinazione agricola (50% in meno della tariffa al mq). Stando alle novità introdotte dal Consiglio provinciale diventa possibile regolarizzare il proprio accesso o accessi esistenti, posto che si provveda al pagamento dei canoni arretrati, tramite la compilazione di un apposito modulo, che è stato ulteriormente semplificato e che a breve sarà scaricabile dal sito web dell'Ente (www.provincia.asti.it). «Abbiamo valutato l'opportunità di instaurare con i Comuni e le associazioni di categoria un confronto per ricercare strategie comuni di semplificazione della dichiarazione degli accessi carrai non ancora regolarizzati e, di conseguenza, per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di pagare il canone – precisa il consigliere Angela Quaglia – Riteniamo fondamentale la collaborazione con i Comuni, per ridurre la percentuale dell'attuale evasione».

«Non dimentichiamo -? puntualizza il presidente della Provincia, Fabrizio Brignolo -? la vocazione agricola del nostro territorio: per questo dedichiamo una grande attenzione agli operatori di questo importante settore produttivo, già interessato dalle recenti modifiche normative in tema di imposizione fiscale. D'altro canto, per poter far fronte alle ingenti spese di manutenzione della rete stradale da un lato e alla mancanza ormai strutturale di trasferimenti di risorse da parte dello Stato e della Regione, dall'altro lato, ci troviamo nella necessità di chiedere ai cittadini l'assolvimento del canone dovuto e previsto dalla legge».

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